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Cosa vuol dire balneabile?

La balneabilità è un concetto definito dalla legge riguardante la qualità dell’acqua, valutata per i laghi, fiumi e mari che vengono individuati dalle Regioni come acque di balneazione. Infatti, le Regioni identificano sua quali acque l’Agenzia Regionale di Prevenzione Ambientale (Arpa) effettua controlli periodici per verificarne la qualità. In queste acque, vengono rilevate principalmente le concentrazione di due batteri naturalmente presenti nell’intestino umano e animale: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Questi batteri sono quindi utilizzati come indicatori della qualità delle acque da un punto di vista sanitario.

In aggiunta, è importante monitorare la presenza di cianobatteri nelle acque dolci, che possono colorare l’acqua di verde-bluastro o verde. La loro presenza può essere rilevata attraverso ispezioni visive o analisi delle concentrazioni di elementi come il fosforo.

Quindi, sulla base delle concentrazioni batteriche di cui sopra, le acque analizzate possono essere classificate come: Scarse, Sufficienti, Buone ed Eccellenti. Per essere considerata balneabile, l’acqua deve avere almeno una qualità Sufficiente. Se un corpo d’acqua viene classificato come scarso o non è incluso nella lista delle acque di balneazione, la balneazione è vietata.

Al momento è balneabile?

Attualmente, tutte le acque interne dell’Emilia-Romagna – tra cui fiumi e laghi – sono zone vietate alla balneazione, pioché non sono inserite nella lista delle acque di balneazione (ARPAE). Tuttavia, l’AUSL di Imola, constatando che il fiume Santerno in vallata è abitualmente frequentato da bagnanti, effettua campionamenti indipendenti delle acque come monitoraggio sanitario.

Come associazione Santerno Balneabile, abbiamo richiesto l’accesso agli atti dei risultati delle analisi di inquinamento degli ultimi quattro anni (E. coli ed Enterococchi intestinali), e li abbiamo analizzati seguendo le procedure indicate dalla normativa italiana (D. Lgs 116 del 30/05/2008). Dai risultati ottenuti, siamo fiduciosi che la qualità dell’acqua del Santerno in Vallata rientri attualmente nei valori che consentirebbero la balneazione.

Parallelamente al monitoraggio del territorio svolto dall’AUSL imolese, l’ARPAE monitora periodicamente lo stato ecologico (chimico e biologico) dei fiumi in tutta la regione. Per il Santerno, effettua campionamenti a Borgo Tossignano, Imola, Mordano e Lugo. Nei tratti a valle di Borgo Tossignano, disponiamo solo delle analisi ecologiche, che non coprono tutti i parametri sanitari necessari per valutare la qualità dell’acqua ai fini della balneazione.

Nonostante ciò, le concentrazioni di E. coli in queste aree indicano un livello di inquinamento che richiederebbe interventi di riduzione dell’inquinamento per rendere le acque balneabili. Tali interventi, simili a quelli realizzati in Germania, Austria, Svizzera e Francia, hanno reso balneabili fiumi come quelli che attraversano Vienna, Monaco di Baviera, Zurigo e Parigi, grazie a significative migliorie nei sistemi fognari.

Perché volere la balneabilità?

Vantaggi sociali

Migliora la qualità della vita, crea un luogo di ritrovo e rifugio dal caldo, aperto a tutte le persone.

Sviluppo economico

Nuove opportunità per la vallata, insieme alla Ciclovia e alla Vena del Gesso patrimonio UNESCO.

Tutela sanitaria

Tenere controllato l’inquinamento e avvisare i bagnanti in caso di rischi per la salute.

Tutela ambientale

Migliorare la qualità dell’acqua e tutelare il fiume come risorsa naturale.

Come si rende il fiume balneabile?

Dal momento in cui la Regione individua un tratto di un corpo d’acqua come acqua di balneazione, l’ARPAE è tenuta ad avviare un’analisi territoriale, condotta a livello di bacino idrografico: il profilo delle acque di balneazione. Questo comporta la descrizione delle caratteristiche fisiche, geografiche e idrologiche delle suddette acque e di altre acque superficiali nello stesso bacino drenante, che potrebbero essere una fonte di inquinamento.

La valutazione della qualità delle acque di balneazione viene svolta ogni anno utilizzando i dati della stagione balneare corrente, integrati con quelli dei tre anni precedenti. Per le acque di balneazione di nuova individuazione, come nel caso del fiume Santerno, la normativa consente una deroga dall’obbligo dei quattro anni, richiedendo un solo anno di misurazioni, purché venga effettuato lo stesso numero di campionamenti. Per esempio, se il prossimo anno alcuni tratti del Santerno fossero individuati come acque di balneazione, si potrebbe ottenere la balneazione entro due anni, in coincidenza con la possibile riapertura della ciclovia.

Pertanto, per ottenere la balneazione, è necessario che la Regione inserisca specifici tratti del fiume nella lista delle acque di balneazione dell’Emilia-Romagna.

Qualora le acque riconosciute come acque di balneazione fossero temporaneamente definite “scarse”, la Regione dovrebbe adottare misure di gestione per:

  • Impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento.
  • Individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente”.
  • Applicare adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento.

Il successo di questo processo, dalla Regione all’ARPAE, dipende in larga misura dalla volontà politica. Quest’ultima è significativamente influenzata dall’interesse e dalla partecipazione dei cittadini, specialmente in vista delle elezioni regionali di questo autunno.

Normativa e fonti

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